





Distanza da Postignano
39,4 Km
Il Tempietto alle fonti del Clitunno fu costruito tra il V e il VII secolo, quando gli antecedenti luoghi pagani, come descritti da Plinio, furono sostituiti da templi cristiani che spesso ereditavano luoghi e culti precedenti adattandoli alla nuova fede.
Il tempietto era ben conosciuto nel Rinascimento e fu rappresentato da vari artisti come Francesco di Giorgio Martini, Benozzo Gozzoli, Palladio, Piranesi e Vanvitelli. Compare anche citato in una poesia di Lord Byron e un'ode di Carducci.
La forma è quella di un tempio classico e nei materiali di costruzione si riconoscono elementi riciclati da edifici del periodo imperiale romano che vengono descritti da Plinio come presenti nella zona. Le quattro colonne frontali e i loro capitelli in particolare provengono evidentemente da altri e diversi edifici più antichi, così come le iscrizioni su alcune delle pietre indicano la loro provenienza da monumenti funerari del I e II secolo d.C.
Il monogramma dell'imperatore Costantino e il simbolo della croce compaiono ripetutamente, ad indicare l'origine cristiana dell'edificio.
Originariamente, l'accesso al piano superiore avveniva tramite due scale laterali complete di protiro e pronao, ma purtroppo nel XVIII secolo l'eremita frate Paolo vendette le colonne di questi, che furono utilizzate nella chiesa di San Filippo a Spoleto.
L'interno è una cella con volta a botte e un'edicola con abside decorata da affreschi del VII secolo.
Il basamento consiste di un corridoio a T che originariamente era intonacato, nel mezzo del quale, a ridosso della roccia, si trova una cavità con depositi calcarei che fanno pensare all'esistenza di una fonte sorgiva, che probabilmente formava una fontana sul fronte dell'edificio.
Nelle vicinanze, lungo il corso del Clitunno, si può vedere un antico mulino ad acqua, oggi struttura alberghiera.
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