





Distanza da Postignano
21,2 Km
Vallo di Nera è uno dei borghi meglio conservati e architettonicamente più interessanti nella Valnerina, dove la struttura medioevale è più chiaramente visibile nella sua integrità.
Ha un compatto centro urbano arroccato su un colle, con ripidi vicoli che convergono verso la sommità, dove si trova la chiesa di San Giovanni Battista circondata dal borgo quattrocentesco compreso nella doppia cinta muraria, in gran parte intatta. Appena fuori dalle mura un altro agglomerato, del cinquecento, completa l'insieme.
Il sito presenta tracce di abitazione che risalgono all'ottavo secolo prima di Cristo e fu sviluppato in epoca romana come borgo fortificato.
Nel 1177, Vallo divenne feudo del duca germanico di Spoleto Corrado di Urslingen.
Nel 1216 il Castello originario fu distrutto dal Comune di Spoleto che l'anno seguente consentì agli abitanti di costruire un nuovo castello in cambio della loro alleanza.
Nel 1223 viene acquisito dal Papato per un breve periodo per poi tornare sotto il dominio di Spoleto, al quale si ribellerà senza successo nel 1522 insieme ad altri comuni della Valnerina, venendo distrutto per punizione.
Nel 1527 fu saccheggiato dai lanzichenecchi di Carlo V, i quali, di ritorno dal sacco di Roma, seminarono distruzione in Valnerina e sparsero un contagio di peste.
Il castello viene nuovamente ricostruito, e a questo periodo risalgono gli architravi e l'affresco di Jacopo Siculo nella chiesa di San Giovanni.
Le mura che circondano l'abitato sono in gran parte intatte e includono due torrioni e le due porte d'accesso, molte sono le torri palombare, che inizialmente avevano scopo difensivo e in seguito divennero parte dell'economia agricola con stalle al pianterreno, poi l'abitazione, sopra il granaio e in cima la colombaia che forniva concime per i campi e carne per gli abitanti.
All'ingresso del borgo si trova un grande porticato che anticamente ospitava il mercato, dietro al quale una piazza dominata da una delle torri offre una vista d'insieme del borgo antico e della parte esterna alle mura.
All'interno della cinta muraria si trovano tre bellissime chiese, altre due sono all'esterno. San Giovanni Battista, in cima all'abitato, è romanica e risale al XIII secolo, ampliata poi intorno al 1575 quando gli attuali facciata, campanile e rosone furono costruiti. All'interno, oltre all'affresco di Jacopo Siculo raffigurante la morte della madonna, si trovano altre opere dello stesso artista.
La chiesa di Santa Maria risale al 1273 e mantiene il portale gotico, l'interno è riccamente affrescato con opere della scuola di Giotto, inclusa una Processione dei Bianchi ad opera di Cola di Pietro, eseguita nel 1401.
Anche nel chiostro adiacente rimangono tracce di affreschi dello stesso periodo. La terza chiesa all'interno delle mura è Santa Caterina, del 1354, ed era parte di un complesso abbaziale del quale poco è rimasto. La chiesa ha una facciata rinascimentale e un campanile a vela, mentre l'interno è a navata unica e sulle pareti si trovano affreschi del XV secolo.
Usciti dalle mura si incontra la chiesa di San Rocco, all'ingresso del borgo cinquecentesco di Casali, con altre torri palombare e un lavatoio pubblico dello stesso periodo.
Lungo la strada antica per Castel San Felice si trova la semplice cappella della Madonna della Neve (o Immagine delle Forche), decorata da affreschi del 1494 attribuiti allo spoletino Jacopo Zampolini.
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